Azioni

CRESCERE NELL’ASSURDO

Riprendendo un classico del pensiero educativo – Growing Up Absurd di Paul Goodman – costruiamo un programma itinerante di incontri in alcune città italiane (Bologna, Messina, Pistoia, Foligno ecc) con artisti, sociologi, scrittori, critici chiamati a intervenire sui temi legati alla comune condizione dell’essere spettatori, pensando in particolare all’educazione, alla crescita e all’immaginario, e a come l’arte può abitare tali processi.

In ogni città si lavorerà in collaborazione con realtà radicate nel territorio che, nelle loro diverse pratiche, guardano da vicino al ruolo dell’arte all’interno dei percorsi educativi. Ogni appuntamento sarà diversamente articolato alternando momenti di lavoro pubblici, aperti alla partecipazione della cittadinanza con laboratori nelle scuole e con workshop a porte chiuse fra operatori culturali e sociali delle diverse città.

Tutti gli incontri e i momenti di approfondimento vengono registrati per essere restituiti, in forma scritta e/o video, con l’obiettivo di costruire un percorso teorico capace di dare corpo anche a nuovi strumenti di approfondimento e riflessione trasferibili e scalabili.

 

14 maggio 2016, Crescere nell’assurdo #Bologna

Partiamo dall’amara constatazione di star diventando sempre di più spettatori-consumatori, immersi in un processo di fruizione i cui meccanismi crediamo sia urgente smontare e analizzare. Ci accorgiamo di avere parole già previste e instradate, di essere sempre più in difficoltà nell’interpretare la realtà di oggi, e che tutto ci scorre di fronte evaporando in frazioni di attenzione di pochi secondi. Una condizione comune, diffusa.

Nonostante tutto però continuiamo ad accorgerci di opere (spettacoli, libri, film, musica…) che riescono ad andare più a fondo, che scavano nei nostri tempi mantenendo vivo un senso critico della realtà. A partire da queste esperienze vorremmo provare a ragionare collettivamente su come imparare e re-imparare a guardare e ad ascoltare, pensando sia alle pratiche educative più esplicite, sia a particolari processi artistici che ci sembrano particolarmente vivi nella costruzione di visioni e punti di vista, che non a caso includono spesso un immaginario legato alla crescita e alla scoperta. Vogliamo metterci in ascolto anche di chi ha meno di vent’anni, per rinnovare le nostre domande, convinti che l’esperienza dell’arte possa affinare una capacità critica sulla realtà: un processo di domande collettive da porsi con insegnanti, operatori sociali, critici, educatori, artisti.

Programma della giornata

Dalle 09:30 alle 13.30

Giorgio Vasta (scrittore)
Maddalena Giovannelli / Stratagemmi (docente e critico teatrale)
Stefano Laffi / Codici – Agenzia di ricerca sociale (sociologo)
Maurizio Braucci (scrittore e sceneggiatore)
Giovanni Boccia Artieri (docente, saggista, sociologo dei nuovi media)
Stefania Peca – Baumhaus

ore 14.30 / 18.30

Antonio Ciarletta / Blow Up (critico musicale) e Federico Savini / Blow Up (critico musicale)

Carlotta Tringali / Amat Scuola di Platea (critico teatrale, operatrice), Tiziano Panici(regista e direttore artistico), Bruna Gambarelli / Compagnia Laminarie (direttrice artistica), Liliana Cupido (Canicola Bambini)

Massimo Conti / Kinkaleri / KLM (coreografo), Chiara Lagani / Fanny & Alexander (drammaturga e attrice), Daniele Villa / Teatro Sotterraneo (dramaturg)

Roberta Ferraresi (critica e ricercatrice)

Vittorio Giacopini (scrittore, critico e conduttore di Pagina3 Rai Radio3)

con la partecipazione dei disegnatori: Andreco, Mariachiara Di Giorgio, Cristina Portolano, Marco Smacchia, Arianna Vairo

I materiali della giornata verranno pubblicati nella sezione materiali. Qui un elenco di resoconti

Lo storify della giornata
Domande da Crescere nell’assurdo, Il Tamburo di Kattrin
Cosa guarda lo spettatore? Una giornata di studio, Teatro & Critica

LABORATORI PER SPETTATORI
Un laboratorio di educazione allo sguardo per il teatro

Crescere spettatori è un progetto pluriennale in via di sviluppo e implementazione a cura di Altre Velocità. Si tratta di un percorso di educazione allo sguardo pensato con studenti e studentesse di scuole superiori, composto da laboratori per spettatori, incontri, pubblicazioni. Al progetto collaborano critici, studiosi, educatori, insegnanti, operatori sociali su scala nazionale. Il cuore del progetto, e la sua area di “ricerca sul campo”, è un percorso di laboratori da tenersi in orario curricolare comprensivi della visione di spettacoli. Riscopriamo il valore del teatro quale “luogo della visione” in cui porsi domande sullo sguardo e allenarsi a osservare, discutere e raccontare, per meglio discernere nella vita quotidiana. L’esperienza di visione si trasforma in condivisione attraverso forme sia veloci che “dense” come la scrittura, il disegno, il racconto sui social media, la pubblicazione cartacea.

Modulo A)
Teatro in classe, una palestra di educazione allo sguardo

Attraverso dialoghi, brevi racconti teorici ed esercizi, si tenta un avvicinamento alla arti sceniche contemporanee, per comprenderne i linguaggi, i temi e le domande che pone al giovane spettatore. Si parte mettendo a fuoco diverse risposte dei ragazzi e delle ragazze a una domanda di fondo: che cosa cerco nell’opera d’arte? Si chiede a studenti e studentesse di portare opere d’arte in cui trovino le risposte a tale domanda. Si tenta di discutere e approfondire le aspettative di partenza: si cerca un rispecchiamento? Emozione? Ci si aspetta un’immediatezza comunicativa? Si vuole un messaggio? Si vuole evadere? Come mettere in discussione e approfondire e rendere più complesse le prime risposte, evitando che un’esperienza “negativa” porti alla chiusura della relazione col teatro, con l’arte?

  • tempo minimo di svolgimento: 2/3 incontri di 2h in due/tre giorni differenti
  • è compresa la visione collettiva di uno spettacolo
  • arco temporale variabile: può essere svolto nell’arco di più settimane

Modulo B)
Lo sguardo che racconta

Per stimolare la curiosità degli adolescenti rispetto alle pratiche sceniche, si mettono in relazione i ritrovati del primo modulo con il racconto e l’analisi delle opere teatrali viste collettivamente. Così, dopo Educazione allo sguardo – Teatro in classe, gli studenti si mettono alla prova “ricreando” e rileggendo il teatro attraverso diversi linguaggi. Si pensa in questo caso a formati sia immediati e veloci (come il racconto sui social media) sia ad altri più lenti come la scrittura, con elementi di giornalismo e critica, e il disegno, elaborando cronache e recensioni degli spettacoli in forma di fumetto.

  • tempo minimo di svolgimento: 1 incontro di 2h (in aggiunta al Modulo 1)
  • è compresa la visione collettiva di uno spettacolo
  • arco temporale variabile: può essere svolto nell’arco di più settimane

Le scuole e i teatri possono orientarsi fra le seguenti proposte, che vanno intese in maniera alternativa l’una all’altra:

  • Illustrazione e fumetto: creazione di un manifesto disegnato (scribing)
  • Velocità di cronaca – audio e podcast
  • Diario social
  • “Lo spettatore col taccuino”: una proposta che potenzialmente può comprendere i diversi formati elencati sopra, e che necessita di un tempo di realizzazione corposo: percorso con scrittura creativa, analisi, cronaca audio, linguaggi social

Strumenti

Affiancandosi ai precedenti “moduli” senza richiedere però un impegno curricolare, si propongono alcune modalità di verifica e restituzione del lavoro in modo che il percorso riesca integrarsi con il procedere didattico, diventandone a tutti gli effetti uno “strumento” pur mantenendo le sue caratteristiche di autonomia

Quaderno di sguardi: pubblicazione cartacea scritta e disegnata

In collaborazione con giovani disegnatori professionisti (da individuare in collaborazione con realtà attive sul campo come Graphic News), si raccoglie in una pubblicazione (una rivista in formato tabloid, ad esempio) il percorso con gli adolescenti, depositando su carta le risposte al “Che cosa cerco”, i loro pensieri sull’arte, le loro rielaborazioni scritte, grafiche e disegnate sugli spettacoli teatrali. Tale pubblicazione diventa un piccolo strumento in grado di captare tratti del pensiero degli adolescenti sull’arte e sul posto che l’esperienza dell’arte occupa nelle loro biografie.

Il teatro nei percorsi didattici: una propedeutica teatrale

Consapevoli del carico di responsabilità che ogni professore porta con sé agendo per lo sviluppo e la formazione dell’immaginario dei propri studenti, proponiamo un percorso dialogico riguardo il rapporto fra arti dal vivo ed educazione, rivolto ai professori di ogni ordine e grado dell’Emilia-Romagna.
Una parte del presente percorso, laddove intervenga dopo la realizzazione dei precedenti moduli, si concentrerà sull’osservazione e rendicontazione delle esperienze realizzate verificando l’efficacia e le criticità delle pratiche di educazione al vedere proposte con gli studenti.

Il Gruppo Altre Velocità è stato riconosciuto come ente formatore (direttiva MIUR 90/2003) per l’a.s 2016/2017.

Il percorso prevede incontri tematici svolti inizialmente in forma di domanda: Che cosa è l’arte? Che rapporto intercorre fra arte e realtà? Che cosa cerchiamo nell’arte e nella cultura, a livello personale e collettivo? Alle domande seguiranno affondi specifici, svolti in modo collaborativo e con l’ausilio di materiali audiovisivi: lo spazio del teatro nella cultura contemporanea: percorsi e problemi; un lemmario per guardare il teatro, e per porre domande all’arte: la regia, gli attori e la recitazione, gli spettatori; le scritture per il teatro: letteratura drammatica e scrittura scenica; il corpo, la danza, la coreografia.
Partendo da questi nodi si analizzeranno insieme le stagioni teatrali della propria città/provincia alla ricerca dei titoli più adatti ai ragazzi, tenendo ben presente la programmazione didattica, le tematiche degli spettacoli e la possibilità che offrono di indagare nuove modalità e linguaggi teatrali, le loro connessioni con il presente e le possibili aspettative di uno spettatore (da assecondare o mettere in crisi cercando di indurre uno spiazzamento).

Monitoraggio

In questa stessa azione è inoltre prevista la strutturazione di un modello di monitoraggio interno al progetto. Si darà corso a un processo di valutazione ongoing che verrà applicato nel corso dell’anno incrociando anche altre azioni. Si procederà con una prima fase di test a partire dal metodo Crescere spettatori, con l’ambizione di spostare il modello di valutazione su altri casi di studio nel corso dell’anno. L’obiettivo è fare emergere punti di forza e criticità cercando di mettere a punto uno strumento di valutazione trasferibile. 

Il monitoraggio è coordinato da un pool di ricerca a cura di Laura Gemini, con Giovanni Boccia Artieri e Stefano Brilli dell’Università degli studi di Urbino, ateneo con il quale è stata sottoscritta una specifica convenzione.


N.B. In caso di interesse, è possibile inviare una richiesta all’indirizzo altrevelocita@gmail.com per ricevere il materiale didattico completo sui laboratori qui descritti solo sinteticamente.

INCHIESTA SULLA FORMAZIONE DEL PUBBLICO

Guardando al panorama nazionale e internazionale, puntiamo alla creazione di un’inchiesta sulle buone pratiche dedicate alla formazione del giovane spettatore, per favorire la circolazione di esperienze, metodi e operatori.
Il 26 ottobre e 30 ottobre, a Bologna e Milano, convochiamo due giorni di lavoro per raccogliere e mettere in rete pratiche, strumenti e progetti di audience development intesi come formazione del pubblico.

La metodologia di indagine, con la successiva pubblicazione degli esiti di ricerca, è svolta in collaborazione con la Facoltà di Sociologia dell’Università di Urbino ed è coordinata da Laura Gemini, in collaborazione con Stefano Brilli e Giovanni Boccia Artieri.

L’inchiesta è un’azione condivisa con le redazioni delle riviste ateatro e Stratagemmi Prospettive Teatrali

Maggiori informazioni

top